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Benvenuti a Belprato, il paese delle case dipinte, piccolo borgo di montagna in cui l’arte ha trovato casa… o meglio “le case”

Con la sua manciata di abitazioni Belprato è una gemma incastonata nel verde dei prati e dei boschi che caratterizzano il paesaggio della Pertica. Il suo clima, la posizione solatia, la tranquillità e la freschezza dell’ambiente naturale in cui è immerso l’hanno reso meta di soggiorno, e con la varietà ed intensità dei suoi colori ha affascinato ed ispirato eccellenti artisti primo fra tutti Edoardo Togni, uno dei maestri di spicco della pittura bresciana del secolo scorso. Togni vive diversi anni a Belprato ad inizio del XX° secolo. Qui trova la compagna della sua vita ed alimenta la sua arte trovando scorci e vedute da studiare, penetrare nella sua essenza cogliendone le magie luminose in tutte le possibili sfumature. I suoi dipinti fuggono dal formalismo accademico per prediligere la vivacità e l’emotività che la natura gli trasmette con i suoi colori, come si ammira nelle diverse opere che ha dedicato a Belprato, alle Pertiche ed ai paesaggi montani.

Oggi l’arte a Belprato è diventata compagna dei pochi abitanti del borgo e rivive grazie ad un’iniziativa che del 2013 fissa lungo le tranquille vie immagini colorate, sfumate o nitide, frutto della forza espressiva della pittura nelle sue diverse forme.

Centro del borgo è la zona attorno alla Chiesa Parrocchiale, dedicata a S.Antonio Abate ed abbellita dalla magnifica pala dell’altare maggiore e dalle preziose ed eleganti decorazioni lignee realizzate da artigiani intagliatori del 700. Pregevoli anche gli altri dipinti, tra cui si nota la pala di S.Bernardo, che è stata trasferita nella parrocchiale dalla chiesetta di S.Bernardo, raggiungibile con una piacevole passeggiata di 20minuti da Belprato. Attorno alla Chiesa il sagrato si apre sulla gradinata che partendo da uno dei due lavatoi del paese, sale abbracciando il monumento ai Caduti fino alla piazza principale, la cosiddetta “piazza di sopra”. Dietro la chiesa il piccolo cimitero, con la cancellata originaria settecentesca.